PER UNA NUOVA VOCALITA’: LA VOCE SI DIFFONDE NELL’OMBRA

PER UNA NUOVA VOCALITA’: LA VOCE SI DIFFONDE NELL’OMBRA

Lo spunto – gigantesco.. – è un articolo di Jerome Baillet sull’ultima fase compositiva di Gérard Grisey.

Che, prima di morire (all’improvviso), stava codificando un nuovo approccio alla voce nella musica.

“Quatre chants pour franchir le Seuil” pareva trovare un anfratto, inedito, dove il suono puro lasciava il comando al significato, alla semantica, delle parole.

Nel nostro piccolissimo, l’abbiamo capito da un po’ (e nei “Canti del Salmone” c’è un’esposizione totale dell’idea).

Grisey per decenni si era occupato solo di materia sonora, antimaterica rispetto alle esigenze del canto e della parola.

Quando si interessò di vocalità, ripartì dalla semantica.

Comprese che il linguaggio parlato è la base (evolutiva) di tutto.

Nei “Quatre Chants” è la voce che detta le linee melodiche all’ensamble.

La canzone innesta negli strumenti, in quattro occasioni, un’imitazione della linea vocale su tempi differenti.

Nel primo canto, le note sono tante quanto le sillabe delle tre strofe.

Chissà dove si sarebbe spinto Grisey, fosse vissuto più a lungo, laddove la voce si diffonde nell’ombra.