O

O

10.00

“O” ha la forma e la sostanza di un dispositivo.
Un agglomerato di linee che si intersecano, sviluppano istmi e creano
partiture temporanee.
I sette brani sono sequenze che portano alla fine attraverso un’orchestra minimale: voce (voci), campionamenti e drumbit.
Un album che racconta – attraverso la vocalità – lo scarto (decisivo) dell’Antropocene, l’esperienza umana, partendo dall’essenza: l’Ossigeno.
E lo fa utilizzando materiali di seconda mano (..): una drum machine online e una batteria di sample.

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Descrizione

“O” chiude una tetralogia sulla vocalità e lo fa aprendosi all’idea di un dispositivo.

Sette tracce sette che sono un unico corpo, ma ascoltabili separatamente: tutto, compreso il tema (ovvero la fine, la crisi ambientale, dell’Antropocene e la visione della terra senza più l’uomo..), è collegato da un continuo sottotesto e da leitmotiv.

Come il suono vocalico O, su più note, che attraversa l’intero disco (viaggio).

Le voci, che è una sola ma modulabile con mille tecniche, i campionamenti (scarti delle musiche di altri, ricombinati), una drum machine online.

Un’orchestra minimale, l’essenza e basta, che parte e finisce – chiude il cerchio – cantando l’Ossigeno, la distruzione dell’industria (alimentare), la morte per malattia degli esseri (singoli), la loro digitalizzazione.

Attraverso un linguaggio altro: statistico, scientifico, fonetico, medico, fumettistico, poetico.

Perché il canto è letteratura assoluta: la letteratura nasce dalla voce (esterna e interna) e finisce nella voce.

Che è preponderante anche nella scrittura e nella lettura.

In un momento storico nel quale la voce stessa, come i visi e i corpi fotografati, viene photoshoppata (umiliata) e pare solo un accessorio del microfono e dei software audio, “O” ribadisce il senso della vocalità (estesa).

Che è pittura sonora, comunicazione umana e tecnica.

Quest’ultima, la tecnica, viene confusa con il tecnicismo: eppure l’arte è tecnica (metafisica) e basta.

Persino la scaletta di “O” rappresenta qualcosa: un palindromo.

1 (La Caduta Del Cielo) e 7 (Congedo) sono prologo ed epilogo.

2 (CO2 a 1000) e 6 (Ematuria), brani con stanze differenti e variazioni ritmiche progressive.

3 (Fotosintesi) e 5 (La Canzone Dei Manos) vivono di un groove (tribale, danzereccio).

4 (O) è un frammento per musica concreta e voce.

“O” – in sintesi – è il primo disco immaginato per chi arriverà dopo – magari con un’astronave..

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