Cattaneo ĆØ (era) pure lui Simone: negli anni ’70 e ’80 era un nome che andava (quasi) di moda, prima di (ri) scomparire per consunzione.
Si dice che derivi dall’ebraico Shim’on e significhi “che ascolta”.
Cattaneo fu un registratore, analogico, dell’hinterland: vita, morte e nessun miracolo.
Che fosse Saronno o Cinisello, poco ci importa, lo sentiamo nostro.
PerchƩ non poetava, produceva metallo urlante su foglio, nero su bianco.
Ricombinava le storie che vedeva, ascoltava, viveva, evitando le pose (morali e ideologiche): andava dritto, come asfalto fuso.
E suonava l’italiano (mille volte) meglio di altri poeti, celebratissimi, una lezione senza cattedra e sedia di musicalitĆ sporca della lingua.
Lui sƬ che rappava, in mezzo alla strada, dando un senso a quel paesaggio.
Uno che ignorava le chiese: tutte, nessuna esclusa.
E che veniva ignorato dalle stesse.
E’ il motivo per il quale, oggi, ĆØ più vivo che mai.
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“Made in Italy” aveva giĆ la musica inserita, dentro, bastavano un gettone e una cabina telefonica per tirarla fuori.
Abbiamo cucito insieme le parole, ago e filo, quando iniziano e terminano con la stessa vocale.
Una specie di crasi.
Le ritmiche che ci suggerivano erano quelle tropicali e africane.
Bossa nova, nanigo e sikyi.
Il Brasile ibridato (all’ennesima potenza), lo stile percussivo afro-cubano, le danze Akan in Ghana.
Cantata la mattina tardi, contravvenendo le nostre abitudini, per acquisire più “sabbia” nelle voci.
Che mutano, seguendo la sinusoide dei suoni delle parole, timbriche, colori, note.
Carnevale senza maschere.
L’inno italiano, altro che Mameli.
1 Bossa nova. 2/4 120 bpm 3 voci.
2 Nanigo. 6/8 120 bpm 4 voci.
3 Sikyi. 4/4 130 bpm 3 voci.
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“Era il capocannoniere acclamato dei tornei di calcio dellāintero isolato
anche se riceveva la pensione di invaliditĆ per totale cecitĆ ,
riusciva a spaccare il parabrezza di una macchina a mani nude senza tagliarsi,
aveva la pelle delle braccia flaccida come asfalto fuso
tutti i ragazzi non più alti di così
lo chiamavano Aladino perchĆØ risolveva ogni problema di vita con un buon consiglio.
Eā morto straziato dal monossido di carbonio di una stufa a metano,
ha lasciato alla ex moglie una roulotte verde sbiadita e
dei cumuli di spazzatura grandi come piscine comunali.
Quando ero bambino mi ha biascicato che per innamorarsi
bisogna procedere alla molatura per ottenere una superficie liscia oppure
percorrere unāautostrada contromano in agosto.
PerchĆ© proprio in agosto non lāho mai capito.”

